Gli Spada a Ostia. Un clan mafioso in piena regola

Le motivazioni depositate dal giudice Corrado Cappiello mostrano i presupposti che hanno permesso di applicare il 416 bis agli esponenti del clan

80 pagine per motivare tre condanne e affermare senza dubbio alcuno che quello degli Spada è un clan mafioso. Le motivazioni depositate dal giudice Corrado Cappiello mostrano i presupposti che hanno permesso di applicare il 416 bis agli esponenti del clan che spadroneggia a Ostia. Si tratta di mafia poiché vengono utilizzati per l’autofinanziamento metodi mafiosi come la richiesta del pizzo, una tassa da pagare per essere lasciati in pace dal clan, è mafioso il terrore suscitato dalla consapevolezza che mettersi contro la famiglia significa mettere a rischio la propria incolumità. Sono di stampo mafioso le espropriazioni di case popolari da cui vengono allontanati i legittimi assegnatari e che vengono poi gestite dal clan come fossero cosa loro. E poi le attività di traffico di armi e di stupefacenti unite alle continue intimidazioni, servivano a mantenere il controllo del territorio dove non si muoveva foglia che la famiglia Spada non volesse. Si è trattato di mafia perché risponde ad una strategia di dominio mafioso l’annientamento del clan rivale che ha portato all’eliminazione di Giovanni Galleoni, detto Baficchio, e di Francesco Antonini, soprannominato Sorcanera. La prima sentenza di condanna per mafia agli Spada ha comminato 10 anni e 8 mesi a Massimiliano Spada, cugino del boss Romoletto, e a Massimo Massimiani, il fedelissimo Claudio Galatioto è stato condannato a 9 anni.

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