NCC e decreto sugli autoservizi, i punti dolenti

Il Natale non ha portato pace sotto l'albero dei conducenti NCC. Annunciata nuova protesta

È stato un Natale di fuoco per i conducenti NCC, che dopo la protesta di una settimana fa contro il decreto “Disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea”, approvato dal Consiglio dei ministri del 22 dicembre, hanno confermato un nuovo sit-in nazionale questa volta a piazza della Repubblica, chiusa al traffico e blindata dalle 14 alle 18.

Presenti in Piazza i rappresentanti di categoria di Anitrav, Fita Cna Ncc, Fai Tp e Federnoleggio. Ma “Agiremo anche in sede legale – fa sapere tramite l’Agi il consigliere nazionale di Anitrav Giulio Aloisi, – nei confronti del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, e della parlamentare M5s, Paola Taverna, per le loro dichiarazioni a favore della categoria dei tassisti”.

Categoria che ha apertamente l’appoggio dei 5stelle e del Ministro, che già lo scorso anno tweettava come i grillini sostenessero la categoria dei tassisti mentre attaccava il PD reo di difendere gli interessi di multinazionali come Uber e appunto gli NCC.

E sempre sui social si è scatenata l’ennesima bagarre tra conducenti con noleggio e Toninelli, a cui il post della foto con la sua famiglia per gli auguri di Natale che non hanno preso bene gli auguri postati su Facebook dal Ministro ed hanno risposto per le rime intasando la pagina con i loro commenti e reazioni.

I punti caldi della protesta restano in particolare la questione sul ritorno in rimessa dopo ogni servizio, per ora ridimensionata con una deroga prevista però solo se nel ‘foglio di servizio’ già risultano indicate “più prenotazioni oltre la prima”. Questo permetterebbe agli NCC di operare a livello provinciale ma senza entrare nel territorio dei taxi, cioè quello delle normali corse molto spesso cittadine senza prenotazione.

Rabbia inoltre per i due anni di stop a nuovi contratti per chi opera con società in altri territori, stipulati fino a “15 giorni” prima dell’entrata in vigore della norma e lo stop sempre di due anni al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo “archivio informatico pubblico nazionale”, dove dovranno essere registrate anche le licenze dei taxi.

E alle ore 17 – riferisce l’Anitrav – una delegazione lascerà la protesta prevista a Piazza della Repubblica per portare direttamente al Quirinale un’istanza rivolta al presidente della Repubblica Mattarella affinché non apponga la firma su un decreto ritenuto per varie ragioni incostituzionale.

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