300 tonnellate ad Aprilia,100 a Viterbo, 200 a Frosinone, quel che resta a Rocca Cencia. Così saranno smaltite le oltre 600 tonnellate di rifiuti che non possono più essere processati dal Tmb Salario. L’appello di Virginia Raggi non è passato inascoltato e i primi camion sono già partiti in direzione delle località che hanno dato la propria disponibilità. Circa 100 tonnellate saranno smaltite a Rocca Cencia dove esiste già un altro Tmb contro cui da tempo protestano i cittadini. E proprio l’impianto gestito dall’imprenditore Porcarelli è sorvegliato speciale per evitare che possa fare la stessa fine del gemello sulla Salaria. Scongiurata quindi l’emergenza per la raccolta dei rifiuti, adesso a Roma si fanno i conti con l’inquinamento ceato da rogo. Sono iniziate le operazioni di lavaggio delle zone del II e III municipio più colpite dalla nube di fumo sprigionatasi durante l’incendio. L’Arpa ha rilevato dei livelli di diossina sopra il limite di legge, i livelli di pm10 hanno superato i limiti anche nella centralina di Villa Ada, per valutare eventuali ripercussoni sulla salute di chi ha respirato l’aria inquinata però è presto. Quel che è certo è che il Tmb salario non riaprirà. Il gabiotto del Tmb all’interno del quale è installato il sistema di sorveglianza è stato posto sotto sequestro. Si vuole accertare se una manomissione abbia causato il mancato funzionamento dell’impianto di videosorveglianza che non ha ripreso quanto accaduto nell’impianto al momento del rogo. Pesa sui cittadini romani la possibilità di un rincaro delle tariffe dei rifiuti, una eventualità che Virginia Raggi non si sente di escludere e già in giro si parla di una sovratassa che dovrebbe oscillare tra i 50 ed i 70 euro.
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