La ex Fabbrica di penicillina di Roma. Il reportage

Centinaia di medicinali non smaltiti sono lasciati esalare ed è stata accertata la presenza di amianto polverizzato che il vento trasporta in tutta la zona

Uno scheletro industriale come casa, la spazzatura per pavimento, volte pericolanti come tetto. Questa è la ex fabbrica di penicillina di Roma. Siamo sulla Tiburtina. Dentro al raccordo anulare e fuori da ogni logica. Qui viene a vivere chi non ha altro posto in cui stare. Una bomba ecologica che dà su una delle principali arterie della città. Si perché quello della fabbrica non è soltanto un problema umanitario. Centinaia di medicinali non smaltiti sono lasciati esalare ed è stata accertata la presenza di amianto polverizzato che il vento trasporta in tutta la zona mettendo a repentaglio la salute di chi vi abita. Che la ex fabbrica di penicillina sia una bomba ecologica lo sanno tuti in zona. Al primo piano di quella che fu una delle più importanti fabbriche di Roma vive Mami, in Italia da 9 anni. Un tempo faceva la badante poi la persona che accudiva è morta e si è ritrovata senza lavoro. Samuel, invece,viene dalla Nigeria, ha 28 anni. Ci dice di avere il permesso di soggiorno perché è scappato dalla persecuzione di Boko Haram, nonostante ciò questa è casa sua. Una donna è venuta a trovare degli amici e a portare del cibo. Ci chiede di non essere ripresa in volto perché i suoi figli non sanno che frequenta questo posto. Lo sgombero questa volta appare indispensabile a tutti. Ci si chiede però che fine farà la gente che occupa la fabbrica e quando le autorità competenti si decideranno a bonificare questo angolo di città abbandonato da decenni.

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