Comune di Marta, la Guardia di Finanza sequestra il porto: 8 le persone indagate

Tra le persone individuate ci sarebbe anche il sindaco: la decisione è stata presa dal Tribunale laziale al termine di un'inchiesta risalente a circa due anni fa

Un totale di 8 indagati con l’accusa di reati ambientali, abuso d’ufficio e falso ideologico. Ecco il risultato del blitz effettuato dalle Fiamme Gialle in provincia di Viterbo, dove è stata sottoposta a sequestro la struttura portuale del Comune di Marta. Una decisione presa dal Tribunale laziale al termine di un’inchiesta risalente a circa due anni fa, quando erano stati ultimati i lavori di ristrutturazione ed ampliamento della diga frangiflutti lunga quasi 270 metri, realizzata presso la foce del fiume Marta sul Lago di Bolsena.

Tra le persone individuate ci sarebbe anche il sindaco: secondo gli investigatori, i soggetti fermati avrebbero adibito la struttura portuale a zona di attracco per imbarcazioni, mediante l’installazione di pontili galleggianti, destinandola quindi a finalità non previste dalle autorizzazioni con grave impatto sull’equilibrio ambientale della zona lacustre (rilevata la presenza di anelli di ancoraggio e corpi morti sui fondali). Proprio sull’irregolare destinazione della struttura in cemento si fonda la richiesta di sequestro da parte della Procura del posto, pronta a far presente che la realizzazione della diga fosse stata consentita dalla Regione Lazio soltanto come opera idraulica finalizzata a prevenire il fenomeno dell’insabbiamento.

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