Tempo di bilanci per Roma e Lazio, ma il futuro è adesso

Le due squadre della Capitale tirano le somme anche se è già tempo di fare scelte importanti

Un’annata lunga, faticosa, ricca sì di record e vittorie preziose, ma contrassegnata anche da non pochi rimpianti. Analizzando la stagione 2016-2017, si direbbe che tra Roma e Lazio il club forse meno entusiasta dei risultati ottenuti sul campo sia quello giallorosso.

Chiudere il campionato con 4 punti di distacco dalla Juventus non è poco, tantomeno collezionarne 87. Fondamentale il piazzamento al secondo posto, che vuol dire Champions, denaro, possibilità di investire meglio sul mercato evitando di iniziare con largo anticipo la preparazione atletica. Il problema è che la Roma va in vacanza per l’ennesima volta senza un trofeo, assente in bacheca dal lontano 2008. Cruciale il trittico di sconfitte incassate a marzo, quando la situazione venne compressa non solo in Coppa Italia, ma pure in Europa League. Dovendo assegnare un voto globale, il 6,5 tiene conto soprattutto di certi scivoloni inattesi e dell’incapacità di fare il colpo di reni nei momenti cruciali.

La Lazio ha fatto tanto e bene. Ha intrapreso un cammino esaltante ed ha sfruttato le settimane piene per allenarsi. Ha seguito nei limiti del possibile le indicazioni di un tecnico valido e meticoloso nella preparazione degli incontri: Simone Inzaghi. Qua e là sono venute fuori le carenze di un organico povero in termini di ricambi. Le big si sono imposte nella maggior parte dei casi, ma guai a sottovalutare un ritorno in Europa League con ben 3 giornate d’anticipo. Nonostante gli ultimi ko di fila contro Fiorentina, Inter e Crotone, con il bottino di 70 punti non più incrementato, il 7 in pagella è praticamente d’obbligo.

Adesso si stacca la spina. Discorso che vale per i calciatori, perché i dirigenti devono programmare. La Lazio ha bisogno di capire se e come trattenere atleti quali Biglia e Keita, cercando al contempo di farsi valere in entrata. A Trigoria le incognite sono parecchie. Tanti i nodi da sciogliere per Monchi, la cui strada si fa già in salita. A partire dal mister.

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