Alitalia: preaccordo tra azienda e parti sociali, esuberi ridotti a 980 e taglio degli stipendi all’8%

Il verbale stipulato verrà firmato dopo il referendum tra i lavoratori

Nottata in bianco per Alitalia, governo e sindacati finita con la stipula di un pre-accordo raggiunto al termine di un intenso confronto andato in scena nella sede del Ministero dello Sviluppo economico.Gli esuberi passano da 1338 a 980, la riduzione del taglio degli stipendi scende dal 30% all’8% e per il personale di terra niente licenziamento ma cassa integrazione straordinaria. Nel verbale si evidenzia anche la necessità di accelerare la crescita dei ricavi, in particolare inserendo nuovi aerei per il lungo raggio. Per quanto riguarda gli esuberi la riduzione avverrà attraverso il superamento del progetto di esternalizzazione nelle aree di manutenzione e non solo. E poi ancora si legge dell’introduzione di misure di incentivazione all’esodo. Per il personale navigante sono previsti: scatti di anzianità triennali a partire dal 2020, riduzione dei riposi annuali da 120 a 108, esodi incentivati dei piloti e degli assistenti di volo. Nel documento si premette che l’azienda attraversa una crisi economico-finanziaria, che un gruppo di azionisti e finanziatori propone una ripatrimonializzazione dell’azienda per circa due miliardi e che l’immissione di risorse finanziarie è propedeutica al rilancio della società.
L’intesa verrà firmata solo dopo il referendum tra i lavoratori, voluto dalle parti sociali. «Crediamo di aver fatto il massimo sforzo possibile per avvicinare le parti» così il Ministro dei Trasporti Graziano Del rio al termine della trattativa.Per il segretario nazionale della CGIL Susanna Camusso «le ragioni del lungo confronto sono state dovute alla situazione molto critica dell’azienda» e, aggiunge, «i motivi che ci hanno spinto a continuare, il fatto che bisogna provare a salvarla».

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