Campidoglio, Marra e il racconto della nomina contestata

L'ex capo del personale ripercorre la vicenda, da Raggi e De Vito le richieste più frequenti

Continua a tenere banco il caso Marra. Nuovi particolari emergono dalle confessioni dell’ex capo del personale del Campidoglio. Se le chat con Salvatore Romeo che sono state diffuse hanno messo in evidenza il peso del suo ruolo a Palazzo Senatorio, ecco altre indiscrezioni in cui viene coinvolta Virginia Raggi.

Il nome del primo cittadino romano viene fatto nel racconto della genesi della sua nomina a vice capo di gabinetto molto contestata dai grillini e invece sostenuta dal sindaco. «Qualche giorno prima – osserva Marra – Raggi mi pregava, mi supplicava, non è che me lo chiedeva». A questo punto viene interpellato Marcello De Vito. L’attuale presidente dell’Assemblea Capitolina avrebbe chiesto a Marra di accettare l’incarico di direttore del Municipio III, dove sarebbe andata a lavorare la moglie Giovanna Tadonio in qualità di assessore.

Un personaggio tanto influente quanto scomodo. Non a caso Marra avrebbe ammesso di essersi trovato in conflitto nelle correnti dell’ala pentastellata. «Non volevo rientrare nell’aspettativa, il mio ruolo con loro era inesistente. L’unica persona che conoscevo nei Cinque Stelle era Romeo». L’ex capo segreteria viene così chiamato in causa. I messaggi tra i due lasciano pochi dubbi: Marra era uno stratega, il sindaco riponeva piena fiducia in lui.

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