L’Aeroporto San Francesco guarda alla Russia

La Sase in Commissione regionale: "Mosca, Nord Africa, Milano e la Calabria le possibile nuove rotte"

Attivazione di nuove rotte, anche ambiziose e verso un turismo di fascia alta, e accordo per un velivolo con base a Perugia. Questi i due nodi centrali per il potenziamento dell’Aeroporto dell’Umbria a cui sta lavorando al Sase, e illustrati in Commissione regionale dai vertici della società di gestione dello scalo. Sono previste poi una serie di misure aggiuntive: un piano di investimenti infrastrutturali, con la diminuzione dei consumi elettrici grazie a luci led, e l’ampliamento dell’area passeggeri e spostamento degli spazi commerciali all’interno dell’area di imbarco. Prioritaria – è stato detto – sarà la stabilità nell’afflusso dei finanziamenti da parte dei soci mentre i vertici di Sase puntano a raggiungere il sostanziale pareggio economico anche prima del 2018.I dati aggiornati e i piani di investimento della Sase per il ‘San Francesco’ verranno dettagliatamente presentati il prossimo 22 febbraio, quando verrà approvato il bilancio 2017.
Audizione in Commissione Il presidente della prima Commissione di Palazzo Cesaroni, Andrea Smacchi, ha introdotto i vertici della Sase ricordando che “dopo una serie di annate confortanti con aumento dei passeggeri nel 2016 c’è stato uno stop, anche se nel secondo semestre si è registrato un nuovo miglioramento”. “Gran parte dei passeggeri – ha aggiunto – vengono dall’estero e le loro scelte sembrano non aver risentito degli effetti del sisma. Degli 850 mila euro che Camera di commercio, Fondazione e Regione si erano impegnati a versare, solo la quota della Regione è stata versata. Questo potrebbe pregiudicare la presenza di alcune compagnie. Il presidente Sase Ernesto Cesaretti ha spiegato che “il debito di Sase, a fine 2016, risulta essersi ridotto del cinquanta percento, un dato positivo dunque”. “Regione Umbria, Fondazione e Camera di Commercio – ha aggiunto – hanno preso l’impegno di versare complessivamente 3 milioni all’anno per 3 anni. Se ciò avverrà potranno essere intraprese importanti iniziative di potenziamento dello scalo regionale”.
Il turismo russo La strategia Sase è anche correlata alle difficoltà degli altri piccolo scali del centro Italia.
Al San Francesco continua tremendamente a mancare collegamento rapido con Roma. Sul tavolo delle idee ci sono comunque collegamenti per il turismo religioso. L’aeroporto umbro pensa al Nord Africa, ad allargare le rotte italiane fino a Milano e alla Calabria, ma vorrebbe soprattutto iniziare a parlare russo guardando a Mosca.A fine marzo arriverà in Umbria una delegazione di 30 grandi tour operator russi, per verificare la possibilità di attivare un collegamento aereo che porterebbe un flusso stimabile in 70 mila arrivi. Lo studio di Sase, in termini numerici, porterebbe ad un incremento di 200mila passeggeri annui arrivando a toccare il mezzo milione complessivo. L’altro passo è un volo giornaliero Perugia – Milano Linate che permetterebbe una apertura verso un hub internazionale. Con questa strategia, secondo il direttore Sase Piervittorio Farabbi, il San Francesco “potrebbe raggiungere il sostanziale pareggio economico anche prima del 2018, data limite prevista da Enac.

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