Un nuovo problema da risolvere. Dopo i disastri del terremoto, il Lazio viene ancora travolto. La gravità è indubbiamente minore, ma quanto registrato domenica a causa del maltempo non può essere sottovalutato. Il tornado che ha messo in ginocchio soprattutto a Ladispoli farà parlare di sé ancora per molto.
Segnali stradali spazzati via, lampioni crollati, case danneggiate: le ferite sono ancora aperte in tutta l’area e il sindaco del comune Crescenzo Paliotta chiede lo stato di calamità. La Regione è pronta a dare il suo contributo, ma in primo luogo sono necessarie tutte le verifiche del caso.
L’ennesima ondata di maltempo ha fatto andare in tilt anche Roma. E meno male che gli allagamenti non si sono verificati in un giorno feriale, altrimenti il caos e i disagi sarebbero aumentati di molto. Nella Capitale la polemica sulla manutenzione non si placa. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha detto la sua in merito alla questione, puntando il dito sulla prevenzione poco efficace nella città.
Quello della manutenzione è un argomento complesso. Il dato concreto è che da sette anni a questa parte i fondi sono diminuiti. Circa 70 i milioni spesi dall’amministrazione di allora per gestire la città. Soldi insufficienti, eppure addirittura calati.
La stima è che in otto anni siano stati utilizzati quasi 400 milioni per tenere in ordine Roma. Troppo pochi, perché 250 servirebbero solo per rimettere a posto le strade. Una gestione discutibile e oggi, ad ogni nubifragio, i cittadini pensano subito al peggio. Difficile dargli torto.