Nonostante tutto, c’è il sostegno di Virginia Raggi. Così dice Paola Muraro, nella bufera in quanto indagata nell’inchiesta sui rifiuti ma fiduciosa circa il mantenimento del suo ruolo. Eppure tra i consiglieri del 5 Stelle la volontà è quella di vederla andare via. La spaccatura è evidente. L’assessore comunale all’Ambiente è convinta di poter andare avanti. La sensazione però è che a breve lo scontro finirà per entrare nel vivo.
A proposito dell’inchiesta sui rifuti, sarebbero ben sette le consulenze annuali ritenute sospette e affidate alla Muraro, indagata per abuso d’ufficio. Consulenze garantite, tra gli altri, sia da Giovanni Fiscon che da Franco Panzironi, in passato rispettivamente Direttore Generale e Amministratore Delegato di Ama.
La procura continua a verificare i contratti affidati alla Muraro dal 2009 in poi. Si tratta di consulenze annuali aumentate di valore con il passare del tempo. Il tutto per un ammontare complessivo di circa 500 mila euro. I sospetti sono legati anche ai possibili incarichi extra ricevuti dai vertici di Ama nello stesso periodo, compiti svolti perché ricompensati. Uno tra questi corrisponderebbe ad un incarico da circa 50 mila euro per coordinare i lavori di bonifica dell’impianto di Ponte Malnome.
In più c’è un’altra incognita: anche se in quegli anni figurava come consulente, gli investigatori vogliono scoprire se Muraro fosse di fatto una dirigente. Il Movimento segue con apprensione l’evolversi della vicenda, e in Campidoglio c’è preoccupazione per l’immediato futuro.
L’allarme conti è reale, quindi sono previsti tagli alla spesa corrente da circa 320 milioni di euro. Si stima infatti che il bilancio di previsione per il 2017 conterrà delle enormi riduzioni verso quelli che sono i principali servizi.
Trasporti e politiche sociali potrebbero essere preservati, ma a scuola e cultura verrebbero richiesti grandi sacrifici, con riduzioni di budget comprese tra il 5 e il 10 per cento rispetto all’anno passato. A rischio anche i fondi per la manutenzione stradale.