Caso rifiuti: 22 gli indagati

Oltre all'assessora Muraro e al ras Cerroni, ci sono anche funzionari provinciali e regionali

E’ un indagine che parla chiaro, si tratta dei diversi impianti nel quali viene trasferita l’immondizia prodotta dai cittadini romani.

L’assessora Paola Muraro risulta essere indagata per violazione dei reati ambientali, nello specifico per avere violato l’articolo 256 del testo unico sull’ambiente che riguarda la gestione non autorizzata dei rifiuti. Si tratta dei presunti illeciti compiuti negli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti Ama di via di Rocca Cencia e di via Salaria. Oltre all’assessora sono indagati anche tre dirigenti di Ama.

La scorsa settimana i carabinieri hanno acquisito due relazioni tecniche sui Tmb: il risultato ha evidenziato la criticità e la carenze negli impianti. Gli accertamenti mirano a scoprire la causa del malfunzionamento della struttura e

accertare se c’è stato effettivamente un favoreggiamento illecito nei confronti del ras dei rifiuti Manlio Cerroni. Tale inchiesta implicherebbe un’associazione a delinquere atta al traffico illcito di rifiuti, frode e truffa.

L’impianto di Rocca Cencia, autorizzato nel 2013, è di proprietà di Cerroni, ma è stato dato in affitto dallo scorso maggio all’imprenditore Gino Porcarelli. A marzo l’ex direttore generale di Ama Daniele Fortini aveva bloccato l’assegnazione della spazzatura, per via di una tariffa troppo alta di 175 euro a tonnellata, frutto di un contratto firmato nel 2013 dallo stesso Cerroni con l’ex dg di Ama Giovanni Fiscon, oggi imputato in Mafia Capitale.

Per via dell’emergenza rifiuti di fine luglio, l’assessora Muraro, ha espresso la volontà di riportare l’immondizia nella struttura di Cerroni, e prima di ciò ci sono stati diversi incontri tra la stessa e i rappresentanti dei Colari.

Il compito degli inquirenti, sarà quindi di capire in che modo e se effettivamente queste azioni possano aver portato dei vantaggi al ras dei rifiuti

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