Un tempo era il Foro il centro delle attività commerciali di Roma, luogo di scambi, cuore della via economica della città. Oggi per trovare un angolo della capitale libero da banchi o sgombro da teli su cui è esposta merce di ogni tipo forse bisogna andare proprio al Foro, dove almeno le preziose rovine vengono preservate. In giro per la città bisogna essere allenati allo slalom: occhi a terra per non calpestare teli e quanto è poggiato su di essi, attenzione a non urtare passeggiando banchetti o stand che mangiano pezzi di strada. Il ritratto più chiaro che però mette in cattiva luce la città Eterna lo fa la Confesercenti: il 35% del mercato illegale si concentra qui e le cifre sono anche più sconvolgenti 2milioni e mezzo di euro. Nella top-five delle vendite abusive e dei falsi pelletteria, abbigliamento, bigiotteria e orologi, cosmetica ed elettronica. Qualche turista potrebbe anche dimenticare di trovarsi in Italia perché l’atmosfera talvolta inganna e trasporta in un bazar esotico. Controlli e retate della polizia locale non bastano a scoraggiare i venditori sui sampietrini. La giornata di lavoro inizia comunque: si stende il lenzuolo, si sistema la merce e se qualcosa interrompe la compravendita si fa sempre in tempo a raccogliere il fagotto e darsi alla fuga.
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