Nata il 23 marzo del 2016 la legge sull’omicidio stradale è stata ferma in parlamento per anni prima di vedere la luce. invocata con forza, specie dai parenti di coloro che sulla strada hanno perso la vita, e fortemente voluta anche da molti altri cittadini e politici perchè colmare quella lacuna nel nostro codice penale non poteva che essere giusto e necessario. Eppure, la legge in questione, è nata male. A pensarlo sono in molti. E al convegno “Omicidio stradale tra luci ed ombre”, organizzato dall’Università Telematica Pegaso ,lo hanno sostenuto rappresentanti del sindacato di polizia Consap e uno stuolo di esperti giuridici ed esponenti di spicco del Ministero dell’interno. In sostanza la questione di maggiore criticità sta nel fatto che la legge prevede sanzioni troppo severe anche per coloro che commettono infrazioni meno rischiose, e per le quali a volte anche la stessa polizia chiude un occhio perchè non vi è alcun pericolo. Tutti siamo possibili pirati della strada secondo la neo legge. Anche una piccola distrazione può costare cara. Ad indicare il percorso da seguire per apportare le modifiche necessarie sono proprio coloro che con la legge si confrontano maggiormente: le forze dell’ordine, l’associazione vittime delle strade e gli esperti del settore.
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