Semaforo verde del Senato italiano e il reato di omicidio stradale diventa legge nel nostro Paese. Con 149 voti favorevoli, 3 contrari e 15 astenuti arriva il via libera di Palazzo Madama al testo già approvato dalla Camera e sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia.
Chi provocherà un incidente mortale guidando in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe potrà essere condannato fino a 18 anni di reclusione.
“Non è stato facile ma ce l’abbiamo fattaâ€, ha dichiarato il viceministro dei trasporti Riccardo Nencini dopo le 5 letture e il passaggio da decreto legislativo a legge dello stato.
Le principali novità introdotte riguardano 3 varianti diverse dello stesso reato e le conseguenti pene detentive.
Confermata la pena prevista da 2 a 7 anni per l’ipotesi base cioè quando la morte sia stata causata violando il codice della strada. Ma nei casi più gravi la sanzione sale: chi uccide una persona mettendosi al volante con un tasso alcolemico di oltre 1,5 grammi per litro rischia fino a 12 anni Mentre nel caso in cui siano coinvolte altre persone si arriva ai 18 anni di reclusione.
Misure forti anche per i conducenti di mezzi pesanti e i cosiddetti pirati, i conducenti che si danno alla fuga dopo l’incidente. Per loro scatterà da subito l’aumento da un terzo a due terzi di pena.
“Questo Governo non si deve vergognare di mettere la fiducia su un provvedimento così importante ma sono orgogliosa di porre la fiducia su un ddl a tutela delle vittime della strada”, ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, rispondendo al senatore Carlo Giovanardi che, mentre il ministro poneva la fiducia in aula al Senato, ha gridato: “Vergogna”.