60 immobili di pregio, 11 società, 200 rapporti bancari, 20 veicoli e 10 terreni agricoli. Ammonta 100 milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla Dia a un gruppo di 5 malviventi dedito all’usura e al gioco d’azzardo. Una vera organizzazione criminale attiva tra il Lazio e la Sardegna con la complicità del clan campano dei Giuliano. Camorra e usura un binomio che rendeva grandi profitti ai 5 criminali che prendevano di mira cittadini bisognosi e imprenditori locali in crisi economica.
Avvicinavano le loro vittime sulla piazza di Ladispoli, sul litorale romano, poi li incoraggiavano a giocare d’azzardo promettendo grandi guadagni. Infine quando i soggetti rimanevano al verde, prestavano loro del denaro per poi ricattarli.
Così gli usurai erano riusciti a guadfagnARE OLTRE 100 mnilioni di euro poi spesi nell’acquisto di beni di valore.
L’operazione è stata condotta dal Centro Operativo della Direzione .Investigativa .Antimafia. di Roma con il supporto dei Carabinieri di Ostia e Olbia, sul territorio di Ladispoli, Civitavecchia , in provincia di Roma, fino a Sassari.
A finire in manette Patrizio Massaria, Angelo Lombardi, Giuseppe D’Alpino, Carlo Risso e Francesco Naseddu, tutti residenti a Ladispoli.
In particolare Massaria e D’Alpino sono stati indicati da alcuni collaboratori di giustizia come affiliati al clan campano dei Giuliano sul territorio di Ladispoli dove avrebbero creato “una vera e propria colonia del crimine”. Enorme la sproporzione dei redditi dichiarati dai cinque rispetto al patrimonio realmente posseduto, a conferma della loro pericolosità sociale.