Cultura, a Palazzo Braschi la mostra fotografica “Roma nella camera oscura”

Curata da Flavia Pesci e Simonetta Tozzi, l'esposizione muove dagli esordi della fotografia in città finendo per attraversare quelle epoche nel corso delle quali mutò in modo radicale il volto della Capitale d'Italia

Un grande omaggio alla Città Eterna a 180 anni di distanza dalla nascita ufficiale della fotografia. Circa 320 scatti conservati nell’Archivio Fotografico di Palazzo Braschi costituiscono la mostra intitolata “Roma nella camera oscura”, visitabile fino al 22 settembre e allestita proprio al Museo di Roma.

Curata da Flavia Pesci e Simonetta Tozzi, l’esposizione muove dagli esordi della fotografia in città, con artisti attivi già a ridosso dell’invenzione della nuova tecnica, finendo per attraversare quelle epoche nel corso delle quali mutò in modo radicale il volto della Capitale d’Italia.

Se da una parte c’è la possibilità, per i visitatori, di comprendere l’evoluzione graduale delle tecniche fotografiche, dall’altra la mostra punta proprio a mettere in evidenza la mutazione progressiva e rapida di Roma. Tutto ciò avviene tramite un percorso scandito da 9 sezioni dedicate a diverse tematiche: si va dai particolari ritratti della Basilica di San Pietro, ritenuta il “centro” della cristianità, agli scatti che vanno ad immortalare il Tevere così come le fontane monumentali. Curiosi anche il focus sui piani regolatori di fine Ottocento e quello ribattezzato “Ritratti” allestito nelle sale al pianterreno del museo.

L’Archivio Fotografico dal quale sono state prelevate le immagini esposte conserva materiale che parte addirittura dal 1845. Oltre alla presenza di 30.000 positivi, vanno ricordati i circa 50.000 negativi su lastra al collodio umido e ai sali d’argento e su pellicola piana.

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