Sono una cinquantina i terremotati umbri che mercoledì mattina hanno sfilato tra le vie di Roma per chiedere allo Stato meno burocrazia e risposte certe sul fronte della realizzazione delle casette e dell’avvio della ricostruzione vera e propria.
In particolare è stato sollecitato il Governo, in vista del nuovo decreto, sulla accelerazione nella consegna delle stalle e dei moduli abitativi per gli allevatori, sul ripristino della viabilità, la messa in sicurezza del patrimonio culturale e delle aree cimiteriali e l’avvio dello smaltimento delle macerie.
Parte lo smaltimento Su quest’ultimo punto è intervenuta all’Ansa la protezione civile per spiegare che le macerie del terremoto di Norcia, Cascia e Preci saranno rimosse a partire dai primi giorni di febbraio. La Protezione civile dell’Umbria ha convocato infatti per i prossimi giorni la conferenza dei servizi per definire nei dettagli il piano di gestione per lo smaltimento.”Saranno smaltiti i materiali esclusivamente legati ai crolli diretti o quelli causati dalle demolizioni ordinate dai comuni”, ha spiegato Alfiero Moretti, dirigente del servizio organizzazione e sviluppo della stessa Protezione civile.
Segnale simbolico I siti dove finiranno i materiali saranno due e sono stati individuati, nella piana di Santa Scolastica di Norcia, dove è presente una ex cava, e nella zona dietro al depuratore di Castelluccio. Qui andranno le macerie del piccolo borgo, dato che i collegamenti viari sono interrotti e quindi sarebbe impossibile trasportare i detriti a valle. “La rimozione delle macerie oltre ad avere un significato simbolico, ha soprattutto una grande valenza operativa, dato che ci permetterà di liberare alcune vie del centro storico di Norcia, oggi ancora chiuse proprio per la presenza dei detriti o per gli edifici pericolanti che andranno quanto prima abbattuti”, sottolinea Giuseppina Perla, assessore comunale di Norcia.
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