Treofan in crisi, ok alla mozione per difendere il sito

Si chiede di ritirare con effetto immediato la procedura di licenziamento collettivo: l'obiettivo è quello di avviare progetti industriali volti alla ripresa produttiva dello stabilimento

L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità una mozione urgente, presentata dalla Lega e firmata da tutti i gruppi consiliari, che recepisce di fatto l’allarme lanciato dal sindaco di Terni, Leonardo Latini, rispetto alla crisi della Treofan.

L’atto di indirizzo, illustrato in aula da Stefano Pastorelli, impegna la giunta Tesei ad attivarsi affinché si chieda al Gruppo Jindal di ritirare con effetto immediato la procedura di licenziamento collettivo al fine di valutarne la legittimità, procedendo poi con l’attivazione degli idonei ammortizzatori sociali.

L’obiettivo è quello di avviare progetti industriali volti alla ripresa produttiva dello stabilimento e di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali. Questo attraverso il consolidamento e lo sviluppo delle produzioni della Treofan di Terni.

Secondo Pastorelli, la cessazione delle attività produttive determinerebbe un gravissimo impatto occupazionale che non riguarderebbe solo i lavoratori dell’azienda, ma che investirebbe a cascata l’intero polo chimico. Valerio Mancini della Lega conferma l’intenzione di sostenere una città, quella di Terni, da anni vittima di un impoverimento del tessuto produttivo.

Fabio Paparelli del Partito Democratico afferma: «È stata chiesta la cassa integrazione straordinaria per mantenere attiva la produzione. Nel 2018 venne creata l’Area di crisi complessa di Terni-Narni, ma se viene meno uno dei pilastri di quell’accordo, ossia la riqualificazione del comparto chimico, l’intera intesa perde forza».

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