In Umbria il 15,8% dei minori vive in condizioni di povertà relativa, un dato migliore della media nazionale, che si attesta al 22%, e positivo rispetto a Regioni come Calabria e Sicilia. Queste alcune delle dinamiche che emergono leggendo l’ultimo Atlante dell’Infanzia a Rischio diramato da Save the Children.
La fotografia è quella di un Paese dove nascono sempre meno bambini e dove la povertà intrappola il loro futuro nelle aree più svantaggiate. «Abbiamo una generazione intera da proteggere, per la quale il futuro si costruisce a partire da oggi», afferma Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia.
Stando al rapporto, l’Italia starebbe perdendo il suo capitale umano più importante: i bambini. Ciò sarebbe dimostrato da un grosso calo dei nuovi nati, si pensi che negli ultimi 10 anni questo fenomeno ha fatto perdere più di 385.000 minori, oggi rappresentanti del 16% del totale della popolazione.
Tra le province umbre, dove nel 2019 sono state registrate poco più di 5.500 nascite, è Terni quella con la percentuale più bassa di minori sul totale della popolazione (14%), mentre Perugia fa registrare il valore più alto con un 15,5%.
A ridurre il brusco calo, solo l’incidenza dei minori con cittadinanza straniera, che oggi a Perugia rappresenta il 14,2%, mentre a Terni il 13%.