Sanità umbra in crisi: i sindacati protestano a Branca

Prosegue il ciclo di proteste in tutta la Regione: rimarcata la necessità di provvedere almeno ad effettuare nuove assunzioni

Spoleto, Terni, Città di Castello e, adesso, Branca: non si ferma il ciclo di proteste da parte dei sindacati umbri di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl avviato con l’intento di fornire maggiori garanzie a chi lavora all’interno delle singole strutture ospedaliere.

Stavolta il presidio si è svolto davanti al nosocomio della frazione di Gubbio per rimarcare la necessità di provvedere almeno ad effettuare nuove assunzioni.

Tante, anche qui, le criticità. «Da giorni – denunciano i sindacati – sono ricoverati a Branca 14 positivi in un’area attigua alla Medicina Generale, dove sono presenti altri 16 pazienti non-Covid e, cosa ancor più grave, ci sono spazi in comune per il personale che assiste le 2 tipologie di pazienti».

Molto grave, sempre a detta dei sindacati, le dotazioni di Dpi che, quando ci sono, sono comunque della tipologia propria di un ospedale Covid Free, cosa che quello di Branca non è. Così il personale risulta essere dotato di dispositivi di livello di sicurezza inferiori rispetto ai colleghi di altre aziende.

Da rivedere anche i percorsi, perché la mancata programmazione estiva ha imposto al personale infermieristico la ricerca di soluzioni di emergenza che, in certi casi, sarebbero anche state osteggiate dalla dirigenza (la creazione di una porta all’interno del pronto soccorso avrebbe permesso ad esempio ai pazienti Covid di accedere agli ascensori raggiungendo così le aree di ricovero in maniera sicura).

In attesa di risposte dalla Regione, si guarda alle prossime tappe che saranno Foligno, Castiglione del Lago, Orvieto e Pantalla.

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