Fondi destinati alle buche dirottati altrove: la Procura vuole vederci chiaro

Si indaga con l'accusa di abuso d'ufficio: eventuali iscrizioni saranno decise quando termineranno gli accertamenti contabili

Un fascicolo aperto dopo l’esposto presentato dal Codacons in estate e diverse dinamiche da chiarire in fretta. La Procura di Roma accelera riguardo l’inchiesta legata al dirottamento di fondi destinati alla riparazione delle buche sparse sul territorio capitolino. Se il pubblico ministero Antonio Gianmaria vuole vederci più chiaro, è molto probabile l’utilizzo di importanti somme per cancelleria o arredi anziché per la sistemazione di vere e proprie emergenze legate alla viabilità.

Da piazzale Clodio l’ordine di recuperare nei Municipi della Capitale tutta la documentazione utile a intensificare i controlli venendo quindi a capo dello scandalo. Ora, a quanto pare, si dispone di tutto il materiale necessario. Ciò su cui si accendono i riflettori sono i bilanci e i contratti di appalto relativi a diversi servizi dal 2018 in poi, ad esempio i servizi sociali e le biblioteche. La Guardia di Finanza lavora per ricostruire la contabilità verificando provenienza e destinazione dei soldi.

In sostanza non sarebbe stato rispettato quanto previsto dalla delibera della giunta capitolina nel 2017, ovvero l’utilizzo di denaro proveniente dalle multe ai guidatori romani per tappare tutte quelle voragini che rendono pericolose le strade della Capitale d’Italia.

Stando ai denuncianti, in questo caso Codacons, per alcuni Municipi non sarebbero stati effettuati interventi in materia. La Procura, dal canto suo, indaga con l’accusa di abuso d’ufficio. Eventuali iscrizioni saranno decise quando termineranno gli accertamenti contabili.

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