Campi rom, presto nuovi sgomberi: Campidoglio al lavoro

Attraverso un bando di gara apposito, a Palazzo Senatorio si cerca una ditta il cui compito sarà quello di abbattere, bonificare e portare via i resti delle macerie dei siti che verranno rasi al suolo

Tante operazioni da sbrigare in fretta e con estrema efficacia. Il Campidoglio decide di accelerare con gli sgomberi dei campi rom di Roma e cerca, attraverso un bando di gara apposito, una ditta il cui compito sarà quello di abbattere, bonificare e portare via i resti delle macerie dei siti che verranno rasi al suolo.

Secondo voci di corridoio, l’accordo sarò quadro biennale per un importo di quasi 1.000.000 di euro. Chi conquisterà l’appalto dovrà, nello specifico, demolire i moduli abitativi, differenziare la spazzatura accumulata, fornire contenitori necessari alla raccolta e consegnare campioni di spazzatura in laboratorio così da far effettuare analisi propedeutiche alla caratterizzazione del rifiuto.

A essere interessate dalla nuova ondata di interventi le aree riconosciute dall’ente territoriale, quelle edificate dalle istituzioni e quelle venute su in maniera abusiva eppure mai liberate (tra queste gli insediamenti di via Salviati e via Cesare Lombroso).

A parte le attività avviate presso La Barbuta e Monachina, nei restanti siti sparpagliati sul suolo capitolino tutto è in fase di stallo. La volontà del Comune è quella di fare il più possibile nel 2020, agendo nei vari campi e sostenendo un contemporaneo iter di integrazione delle famiglie nomadi sul territorio.

Fino ad ora, un inserimento simile è stato garantito a chi fu mandato via dal Camping River nel 2018. Poco soddisfacenti i risultati ottenuti.

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