Un progetto costato già soldi e fatica che non vuole saperne di vedere la luce. Per quanto le istituzioni abbiano garantito più volte di voler andare fino in fondo, la realizzazione del nuovo stadio della Roma appare sempre meno sicura. I vertici della società giallorossa sono stanchi di aspettare, in più va ricordato come non sia ancora in calendario il voto per la convenzione urbanistica.
Qualora l’esito dovesse essere negativo, il club guidato da James Pallotta avvierebbe una lunga battaglia legale: secondo voci di corridoio, la Roma starebbe raccogliendo le carte e non attenderebbe ancora molto per quella che sarebbe una grossa causa contro il Comune.
Tuttavia, a breve, il Campidoglio invierà alla Roma la bozza della convenzione che il club valuterà per eventuali correzioni. Il nodo cruciale sarebbe quello della contestualità tra la realizzazione delle opere pubbliche e l’apertura dell’impianto che la società vorrebbe evitare perché la tempistica dei lavori non a carico del proponente, ma della Regione, difficilmente sarà allineata a quella dello stadio stesso.
In attesa di sviluppi, e temendo il peggio, Pallotta non avrebbe ancora acquistato da Eurnova i terreni così da lasciare uno spiraglio aperto con Fiumicino e il suo sindaco, Esterino Montino. Se è vero che l’idea di sviluppare il progetto a ridosso del litorale non è del tutto campata in aria, sono confermati contatti abbastanza frequenti tra Mauro Baldissoni, vice presidente della Roma che si occupa direttamente dello stadio, e il Comune. Di sicuro si andrà comunque per le lunghe.