Bocciato l’emendamento per far riparare le buche di Roma ai militari: il governo costretto a riformulare il testo

Se Luca Marco Comellini, segretario generale del sindacato, non vuole saperne, il vice ministro Laura Castelli precisa: "Allarmi ingiustificati, l'intervento ci sarà"

Esercito in strada a riparare le buche? No, grazie. La Commissione Bilancio del Senato boccia l’emendamento all’interno del quale sono incluse risorse specifiche per interventi di manutenzione straordinaria delle strade della Capitale con l’ausilio del Genio militare. Il rifiuto non è tuttavia categorico: semplicemente se le condizioni sono queste non si può procedere. Non a caso governo e maggioranza sono al lavoro con l’obiettivo di presentare un nuovo testo, riformulato per l’occasione, attraverso il quale consentire al Campidoglio di ottenere un finanziamento importante alla luce delle pessime condizioni in cui versano gran parte delle vie della Città Eterna, dal Centro Storico alla periferia.

La possibilità di vedere al lavoro i militari in strada non è affatto tramontata. Se Luca Marco Comellini, segretario generale del sindacato, non vuole saperne, il vice ministro Laura Castelli precisa: «Allarmi ingiustificati, l’intervento ci sarà». A Palazzo Senatorio hanno già le idee chiare in merito al piano da mettere in atto per il rifacimento del manto stradale.

Voci di corridoio parlano dell’assegnazione a Roma di circa 65.000.000 di euro tra il 2019 e il 2020. La volontà sarebbe quella di effettuare interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità da eseguirsi con apposito protocollo di intesa con il ministero della Difesa che concorre agli interventi di ripristino proprio attraverso l’esercito.

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