Raggi: “Rinominiamo insieme le strade dedicate ai firmatari del Manifesto della Razza”

Roma Capitale ribadisce con fermezza la lontananza da qualsiasi forma di nostagia per il passato razzista del nostro Paese.

Largo Arturo Donaggio e via Edoardo Zavattari stanno per scomparire dalla toponomastica romana. Si tratta infatti di due firmatari del Manifesto della Razza, che nel 1938 esponeva come scientifiche le teorie razziste alla base delle leggi razziali che sarebbero state approvate poco dopo e che avrebbero escluso dalla vita pubblica italiana migliaia di cittadini non ariani. La gaffe dell’approvazione in Campidoglio del progetto di intitolare di una strada a Giorgio Almirante, commessa lo scorso giugno, fu subito seguita dall’approvazione di una mozione che ne impediva l’esecuzione. Roma Capitale adesso vuole ribadire con fermezza la lontananza da qualsiasi forma di nostagia per il passato razzista del nostro Paese. La sindaca Virginia Raggi ha partecipato ad un incontro pubblico con studenti e residenti delle vie intitolate ai firmatari del Manifesto della Razza per scegliere con loro a chi intitolare queste strade. I nomi saranno scelti tra coloro che si opposero al manifesto come la fisica Nella Mortara, il medico Mario Carrara, la botanica Pierina Scaramella, la zoologa Enrica Calabresi, o i fisici Franco Rasetti, Emilio Segré e Bruno Touschek. Un gesto simbolico, si dirà, ma che in tempi come questi, dominati dall’odio per la diversità, appare quanto mai un’iniziativa necessaria.

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