Roma, incendio all’interno dell’Ospedale San Pietro: evacuati circa 400 pazienti

Se le persone affette da patologie o infortuni non eccessivamente gravi sono destinate ad essere dimesse, le altre vengono invece accolte in altri ospedali

Un incidente spaventoso dalle conseguenze piuttosto pesanti nel breve e lungo periodo. Le fiamme avvolgono l’Ospedale San Pietro di Roma a causa di un cortocircuito al generatore del blocco operatorio che finisce per mettere fuori uso l’impianto elettrico nonché i generatori d’emergenza.

Un rogo dalla portata significativa invade gli ambienti della struttura capitolina situata lungo via Cassia a partire dalle 04.00, costringendo i Vigili del Fuoco a fare gli straordinari per domare in 3 ore abbondanti le fiamme ma, soprattutto, mettere in salvo sia il personale del nosocomio, sia i circa 400 pazienti ospitati al suo interno (nessun ferito per fortuna).

A proposito dei malati, per loro è assolutamente esclusa la possibilità di tornare dentro: la mancanza di elettricità e il fumo che ha raggiunto addirittura la rianimazione non permette di fare tentativi di alcun tipo. Per questo, fin da subito, si è studiato un piano efficace in termini di ricollocamento. Se le persone affette da patologie o infortuni non eccessivamente gravi sono destinate ad essere dimesse, le altre vengono invece accolte in altri ospedali. «Priorità assoluta per quei soggetti in terapia intensiva», fa sapere l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. Puntuale il sostegno da parte dei nosocomi più vicini come Gemelli, San Filippo Neri e Sant’Andrea.

Situazione decisamente complessa, considerando che non si ha idea di quanto ci vorrà per vedere il presidio ospedaliero di nuovo operativo al 100%.

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