Ponte e viadotto della Magliana. Si moltiplicano le richieste di intervento sulle infrastrutture

La costruzione dello stadio della Roma senza la realizzazione di un nuovo ponte comporterebbe un aumento del traffico nella zona

Ponte e Viadotto della Magliana. In città non si parla d’altro. Le due opere che sorgono nel quartiere della Magliana Vecchia destano preoccupazione da tempo negli esperti che le considerano troppo vetuste e mai sottoposte ad un serio check up da parte del Campidoglio. E dopo il crollo del ponte Morandi di Genova è difficile derubricare gli appelli dei tecnici come allarmismo. Infatti il ponte che passa sul Tevere è stato realizzato negli anni ’30 e, secondo gli esperti, versa in uno stato poco rassicurante. Come se non bastasse il ponte fa parte del Viadotto che collega l’Eur con la Cristoforo Colombo. Proprio in un convegno dedicato alla struttura, l’Università La Sapienza aveva sottolineato la necessità di intervenire con un restauro o, come ultima ratio, con l’abbattimento. Adesso un fronte sempre più nutrito di cittadini, esperti ed esponenti politici, chiede a gran voce alla sindaca Virginia Raggi di monitorare senza indugio lo stato di salute di viadotto e ponte e di non escludere la chiusura dell’arteria autostradale pur di scongiurare un altro disastro. Al ritorno dalle vacanze estive proprio il tema della manutenzione delle grandi infrastrutture cittadine si imporrà nell’agenda della sindaca capitolina e si intreccerà pericolosamente con il nodo della costruzione dello stadio della Roma. Stadio che, una volta realizzato, convoglierebbe sulla zona e quindi anche su ponte e viadotto un ulteriore carico di autovetture, con tutti i rischi che ne conseguirebbero.

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