Atac, ecco il nuovo piano: premi agli autisti che fanno più corse

Le eventuali entrate economiche extra saranno legate pure ai giorni di presenza e di guida effettiva di chi lavora, tenuto conto delle ferie programmate

Un’altra iniziativa concepita con la speranza di migliorare i servizi. Maggiori corse, più soldi sulla busta paga. Questo, in parole povere, il senso dell’ultimo accordo siglato da Atac con Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Confail.

L’azienda capitolina prova in tutti i modi a risollevarsi. Stavolta si punta ad incentivare i dipendenti, costretti come sempre a fare i conti con dei mezzi vecchi e difettosi. «Una presa in giro», fa sapere Faisa Sicel. Che poi aggiunge: «La verità è che vogliono spingere gli autisti a uscire in strada anche con vetture non perfettamente funzionanti».

I premi scattano in base al raggiungimento di un determinato valore di produzione da parte di ogni singola rimessa tra luglio e settembre: se a Tor Sapienza bisogna sfiorare i 3.000.000 di km, Grottarossa deve superare i 4.300.000 (Porta Maggiore ha tempo fino a novembre per raggiungere l’obiettivo alla luce dei lavori effettuati sui binari).

Le eventuali entrate economiche extra saranno legate pure ai giorni di presenza e di guida effettiva di chi lavora, tenuto conto delle ferie programmate: 350 euro in busta paga entro novembre senza alcun forfait e zero mancata guida effettiva (già con 2 giorni di assenza si scende invece a 230).

Previsti infine dei bonus per quegli autisti e operai delle rimesse capaci di raggiungere livelli di produzione superiori al 102% del valore indicato. Lo scenario non è dei migliori, la speranza è il piano in questione possa portare benifici alla circolazione e quindi ai passeggeri.

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