Ilaria Cucchi: “Scoprimmo dal decreto di autopsia che mio fratello era morto”

Oggi imputati per omicidio preterintenzionale i tre carabinieri che arrestarono Stefano Cucchi

È arrivato il giorno della deposizione di Ilaria Cucchi. Il processo Cucchi bis entra nel vivo e consente alla sorella della vittima di ricostruire i giorni che portarono alla morte del geometra 31enne senza che la famiglia capisse cosa stava succedendo. Il racconto parte da due giorni prima dell’arresto quando Ilaria Cucchi vide per l’ultima volta il fratello in vita. Il ritratto tracciato è quello di un ragazzo che aveva fatto due esperienze di comunità per tossicodipendenti e che aveva tanti progetti per il futuro. Uno Stefano inedito che aveva iniziato ad andare a messa la mattina e aveva ordinato da poco dei biglietti da visita. Il giorno dell’arresto le cose iniziano ad andare per il verso storto quando viene negato a Cucchi l’avvocato di famiglia, dovrà accontentarsi dell’avvocato nominato d’ufficio. Poi la narrazione della sorella arriva al momento in cui la famiglia scopre, attraverso un decreto di autopsia, che il ragazzo è morto. All’obitorio i familiari vedono lo stato in cui è ridotto, uno scheletro irriconoscibile. Poco dopo, le foto del cadavere di Stefano Cucchi finiranno sulle prime pagine di giornale. Inizierà così una lunghissima lotta per la verità che a nove anni da quanto accaduto vede oggi imputati per omicidio preterintenzionale i tre carabinieri che arrestarono Stefano Cucchi vicino al parco dgli Acquedotti, un maresciallo accusato di calunnia e falso ed altri due poliziotti accusati di calunnia.

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