Nel 2013 commissario alla spending review, oggi primo ministro italiano. Tocca a Carlo Cottarelli, cremonese classe 1954, guidare il Paese. Sergio Mattarella gli chiede di formare il governo: la priorità è fornire in tempi rapidi la lista delle persone che comporranno la nuova squadra.
L’Italia non può attendere più di tanto. Cottarelli punta a richiedere la fiducia alle Camere in settimana. Se lo spread vola, il neo premier mette subito le cose in chiaro.
Il Partito Democratico dà il proprio benestare, i grillini insistono sull’impeachment e Forza Italia si schiera con Matteo Salvini confermando l’intenzione di non votarlo: per Cottarelli la partenza non è affatto in discesa.
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