Scorci e volti della Capitale per antonomasia. “L’essenziale verità delle cose” è la nuova mostra inaugurata presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma il 13 ottobre e aperta al pubblico fino all’11 febbraio. Il protagonista delle opere esposte su tutti e 3 i piani della struttura è Francesco Trombadori, pittore nato a Siracusa nel 1886 e morto nella Città Eterna nel 1961. Se è a Roma che Trombadori ha trovato la sua giusta dimensione espressiva, l’allestimento curato da Giovanna Caterina De Feo ha un obiettivo ben preciso: mettere in luce la parabola artistica dell’autore attraverso un’antologica in cui sono ricorrenti le rappresentazioni di quelle zone della città a lui tanto care.
Disegni, libri, cataloghi di mostre, articoli di giornale e un totale di 60 tele concepite tra il 1915 e il 1961: la retrospettiva su Trombadori riesce da una parte a sintetizzare il suo modo particolare di osservare la metropoli, dall’altra testimonia invece lo sviluppo della pittura sontuosa e raffinata di un elemento prezioso per l’intero movimento del tempo.
Sono 3 le sezioni immaginate per rendere più interessante e utile il percorso. Gli esordi, la pittura post Prima Guerra Mondiale e i lavori che vanno dal 1950 al 1961: in ognuna delle fasi artistiche attraversate da Trombadori la qualità non è mai venuta meno. “L’essenziale verità delle cose” rimarca ed esalta la bravura di un amante del proprio mestiere incuriosito da spazi grandi ed evocativi. Quelli di cui Roma dispone e che hanno puntualmente colpito certi personaggi abituati per natura a cogliere e a restituire la sua bellezza autentica.