Tra cubismo e classicismo, ma sempre con ispirazione. La mostra dedicata a Pablo Picasso, visibile alle Scuderie del Quirinale fino al prossimo 21 gennaio, accende i riflettori su una particolare fase artistica attraversata dall’autore spagnolo che va dal 1915 al 1925. Un decennio pieno in cui Picasso è già maturo e destinato ad ibridare notevolmente il proprio stile, a maggior ragione dopo un viaggio in Italia avvenuto nel ’17 insieme all’amico Jean Cocteau. Forse la maggior parte di capolavori viene sfornata nel prima e nel dopo, tuttavia la bellezza che pervade i corridoi delle due sale messe a disposizione è tanto evidente quanto indiscutibile.
Più di 100 gli elementi proposti. Tele, disegni, fotografie, lettere e documenti vari: il tutto selezionato dal curatore Olivier Berggruen con Anunciata Von Liechtenstein. Che sia ad olio o con pastello, la pittura di Picasso non finisce mai di sorprendere. Ogni minima produzione si lascia guardare con così tanta attenzione da riuscire a rivelare puntualmente una particolarità non ravvisata prima di allora.
I prestatori che sostengono il maxi progetto sono 38. Le opere giungono dall’Europa, dagli Stati Uniti e dal Giappone. Il Centre Pompidou di Parigi, il Tate di Londra, il Tyssen di Madrid, il Guggenheim di New York: tanti luoghi preziosi ben lieti di contribuire a innalzare lo spessore di una mostra ideata nel 2015 e che conclude le manifestazioni, aperte in primavera, dedicate al gran tour di Picasso nel Ben Paese.
Categorie
News