Ostia, domenica si vota: Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia in pole position per la conquista del Municipio

La grillina Giuliana Di Pillo e Monica Picca di Fdi le favorite: circa 180.000 gli elettori chiamati alle urne per eleggere il nuovo minisindaco

Una delle zone della Capitale più in difficoltà, con circa 180.000 elettori chiamati alle urne per eleggere il nuovo minisindaco dopo lo scioglimento del Municipio per mafia. Nella prima domenica di novembre si vota ad Ostia: archiviato l’ultimo biennio passato sotto commissariamento, è arrivato il momento di voltare pagina per ridare ossigeno ad un’area soffocata da violenza e corruzione. Ammontano a 9 i candidati in lizza per governare un territorio di oltre 230.000 abitanti. Se il totale delle liste è pari a 16, ci sono ben 372 consiglieri in corsa per appena 24 posti.

Il rischio astensionismo è forte e non è da sottovalutare, in ogni caso i sondaggi danno per favorite le uniche due donne a capo rispettivamente di Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. L’ala grillina punta tutto su Giuliana Di Pillo, 55enne attualmente insegnante di sostegno presso l’Istituto Fanelli e attivista da tempo. Per lei un compito non semplice, ovvero confermare i risultati ottenuti dai pentastellati in occasione delle scorse comunali. Il centrodestra si presenta invece con Monica Picca, vicepreside di 46 anni e da molti reputata una vera e propria creatura di Giorgia Meloni.

Athos De Luca rappresenta il Partito Democratico, uscito a testa bassa dopo la drastica decisione presa nell’estate del 2015 di affidare il comune di Ostia ad un commissario. A insediare De Luca sul versante sinistro ecco Franco De Donno, sostenuto da un laboratorio civico appoggiato da Movimento Democratico e Progressista e Sinistra Italiana.

Tra gli “indipendenti” ci sono il giornalista Andrea Bozzi ed Eugenio Bellomo, mentre l’avvocato Marco Lombardi è in testa alla civica animata da ex socialisti. Completano la rosa dei papabili Giovanni Fiori, alfiere del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, e Luca Marsella di CasaPound. La palla passa ora a chi ha diritto al voto.

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