Stop erogazione acqua a Roma. Si tenta la mediazione in extremis

Zingaretti ha già sentito la sindaca di Roma ed è previsto un incontro con i vertici di Acea

Inizia il conto alla rovescia per l’acqua. Se Regione Lazio e Acea non troveranno un accordo, a partire da venerdì 28 luglio, i rubinetti dei romani potrebbero rimanere a secco per otto ore ogni giorno. Almeno fino alla fine dell’emergenza siccità. Per scongiurare questa eventualità il governatore Zingaretti ha già sentito la sindaca di Roma ed è previsto un incontro con i vertici di Acea per trovare misure alternative al prelievo di acqua da Bracciano. Tutto per evitare il razionamento dell’acqua per un milione di romani. Secondo la Regione il compito di trovare soluzioni alternative alla turnazione spetterebbe ad Acea che però declina ogni responsabilità ed ha fatto sapere che se la proposta di prelevare l’acqua da altre fonti non sarà illustrata all’azienda dalla Regione, lo stop all’erogazione sarà inevitabile. Nel braccio di ferro si inserisce il Campidoglio che diffonde un decalogo di buone pratiche, dei consigli utili a risparmiare acqua: controllare che i rubinetti non perdano, mettere i flussi differenziati, preferire la doccia anziché il bagno, usare il ciclo economico per lavatrice e lavastoviglie, fino ad innaffiare le piante di sera.

Ma a questo punto il comportamento dei singoli può poco. E Legambiente entra nel dibattito consigliando a Roma Capitale di mettere in pratica i consigli rivolti ai cittadini.

Intanto i romani, tra l’incredulo e il rassegnato si preparano ad affrontare l’estate muniti di cisterne e bacinelle per raccogliere l’acqua.

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