Nasoni, partito lo stop in periferia tra le polemiche

Circa 30 gli impianti chiusi ogni giorno durante il mese di luglio, la Cri: "Non può essere questa la soluzione"

Un’azione annunciata da tempo che comincia ad essere applicata gradualmente, partendo dalle periferie per interessare poi il centro. La Giunta pentastellata dà il via alla chiusura dei nasoni. Accolta la richiesta da parte di Acea per far fronte alla siccità riscontrata a giugno, Virginia Raggi sorvola sugli appelli lanciati nei giorni scorsi e dice sì ad una strategia che continua ad alimentare polemiche.

Circa 30 gli impianti chiusi ogni giorno durante il mese di luglio. Il blocco della fornitura d’acqua inizia dunque dalle zone più estreme della Capitale e man mano cesseranno la propria attività anche le fontane situate nel cuore della città. Non tutte, questo è ovvio.

Ad alzare la voce in questo momento è soprattutto la Croce Rossa Italiana, secondo cui lo stop all’erogazione rischierebbe di danneggiare i clochard, costretti ad usufruire in estate delle fontanelle non solo per bere, ma anche per lavarsi.

«Non può essere questa la soluzione», afferma il presidente romano Debora Diodati. Che aggiunge: «Capiamo la situazione di emergenza, ma non possiamo chiudere i rubinetti così, da un giorno all’altro, senza aver pensato a un piano B». Nel frattempo la Croce Rossa promette di potenziare le uscite giornaliere per consegnare acqua e altri beni di prima necessità ai senzatetto.

Critico anche Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale dell’Associazione ambientalista Ecoitaliasolidale: «I nasoni hanno una funzione di pulizia delle fognature e 350 di loro destinano l’acqua per innaffiamento», afferma quest’ultimo. La battaglia va avanti e l’estate è solo all’inizio.

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