Salute, l’Umbria fanalino di coda per qualità della vita. Male la resilienza del sistema sanitario

Diffusi i dati contenuti nell'ultimo Rapporto Crea Sanità dell'Università di Roma Tor Vergata: nella Regione l'indicatore QALY più basso d'Italia

Nel panorama nazionale, l’Umbria si distingue negativamente per la qualità della vita legata alla salute, come rilevato dal 13° Rapporto Crea Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata. La Regione presenta l’indicatore QALY più basso d’Italia (0,840), segnalando un grave deficit nel benessere fisico e psicologico.
Gli umbri manifestano anche un’insoddisfazione crescente verso il Servizio Sanitario Regionale, con una percentuale record del 9,1% di cittadini “estremamente insoddisfatti”.
Le criticità non dipendono solo dall’offerta sanitaria, ma anche da fattori culturali, ambientali e comportamentali. Le performance complessive si attestano al 34% del valore ideale, collocando l’Umbria tra le regioni meno resilienti. Nonostante una spesa pro capite nella media, gli investimenti risultano insufficienti a colmare i divari. Secondo gli esperti, solo politiche sanitarie mirate e un rafforzamento della sanità territoriale potranno invertire la rotta.

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