Anche durante le festività, in alcune carceri situate nel territorio umbro si sono verificati momenti di caos e di violenza. Gli episodi denunciati dal Sappe, ovvero il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, non hanno fatto che confermare le tante criticità che si registrano da tempo in luoghi di certo non semplici da gestire.
Piuttosto grave quanto avvenuto a Spoleto, dove un detenuto di nazionalità marocchina ha fatto esplodere una bomboletta messa sopra un fornellino all’ingresso della Sezione Transito per poi dare fuoco agli indumenti così da rendere inagibili ben due celle. Non meno problemi ha causato l’incidente nella Sezione G del carcere di Terni, con tre detenuti nordafricani pronti a devastare tutto e ad aggredire un poliziotto con calci e pugni.
Situazioni davvero al limite e di estrema pericolosità, che devono far riflettere su vari aspetti purtroppo all’ordine del giorno, a cominciare dal tema del sovraffollamento. In merito a quanto successo a Terni e a Spoleto, il Sappe ha esortato le istituzioni a prendere provvedimenti.
Da parte del sindacato è arrivata la richiesta di ripensare l’esecuzione penale. Nello specifico, il Sappe consiglierebbe di mettere da un lato i fatti ritenuti tanto gravi da imporre la misura del carcere, dall’altro, invece, di indicare le condotte per le quali la reclusione non è da ritenersi necessaria.
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