Il Coreve, ovvero il Consorzio per il Recupero del Vetro, ha reso noti i dati relativi al riciclo di un materiale ancora oggi molto impiegato e lavorato in Italia. Più che incoraggianti, in merito alla raccolta del vetro, i numeri dell’Umbria.
Nel corso del 2022, tra le province di Perugia e di Terni il tasso di riciclo sarebbe stato superiore del 4,2% rispetto al 2021, con un automatico passaggio dal 76,6% all’80,8%. Un dato di cui andare fieri, capace di dare seguito a un trend positivo e progressivo al tempo stesso.
In aumento anche la quantità di chili di vetro raccolti dagli umbri nel 2022: poco più di quarantaquattro, in media, i chili differenziati in un anno da ogni residente (nel 2021, invece, circa quarantadue). Insomma, nel complesso la popolazione locale appare piuttosto precisa e costante in merito al processo di recupero, confermandosi quindi sensibile riguardo l’ambiente.
Soddisfatto ovviamente Gianni Scotti, presidente di Coreve, pronto a sottolineare come l’Umbria stessa, ma più in generale l’Italia, abbiano di fatto raggiunto un nuovo traguardo nella sfida dell’economia circolare. Il Consorzio lavora ogni giorno con l’intento di migliorare continuamente la qualità e la quantità della raccolta del vetro, e la priorità resta quella di evitare che proprio il vetro riciclabile possa finire in discarica.
Sempre secondo Scotti, l’Italia non può più permettersi il ritorno all’uso di materie prime vergini, pur nel rispetto delle regole di mercato. Grazie all’impegno di tutti, per il 2023 si punterà ad avere un tasso di riciclo capace di toccare l’83% per poi, nel 2025, spingersi addirittura fino all’86%.