Si è tenuta a Roma, all’interno di Palazzo Ripetta, l’ultima Assemblea annuale di Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi. Un appuntamento di assoluto rilievo, considerando la contestuale elezione di Pietro D’Angeli in qualità di presidente (negli ultimi due anni, a ricoprire l’incarico, Ruggero Lenti).
Come consuetudine, durante l’Assemblea c’è stata la possibilità di ragionare sul momento che stanno affrontando le aziende del comparto suinicolo italiano, nel 2022 costrette a fare i conti con gli effetti del post-Covid e con la crisi energetica non ancora risolta. Tanti, al riguardo, gli interventi che hanno contraddistinto il panel moderato dal giornalista Andrea Pancani e intitolato “Le prospettive della filiera dei salumi, fra cambiamenti economici e sfide dello sviluppo sostenibile”.
Altro aspetto che desta preoccupazione, e su cui appare necessario intervenire al più presto, è quello relativo alla flessione della produzione dei salumi e dei consumi. Durante lo scorso anno è stato osservato un netto cambio di abitudini di spesa tra i consumatori, meno propensi ad acquistare prodotti di qualità.
Per quanto il periodo storico non sia dei migliori, il settore può tuttavia vantare dei discreti risultati in merito alle esportazioni: nel 2022, nonostante problematiche quali inflazione e peste suina, le spedizioni dei salumi italiani si sono mantenute su buoni livelli. Significativa, nello specifico, la crescita a valore, su del 7,4%.