Presentata a Roma l’ultima ricerca sulle liste d’attesa, per l’erogazione delle prestazioni all’interno di strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate, a cura Healthcare Insights, l’Osservatorio Indipendente sull’Accesso alle Cure della Fondazione The Bridge. Un report illustrato presso l’Hotel Nazionale dove emerge subito un’assoluta disomogeneità rispetto ai dati forniti dalle singole regioni italiane.
Difficile, ad oggi, effettuare un’analisi comparata tra le prestazioni dei diversi sistemi sanitari regionali. Fondamentale, perciò, ripensare le modalità di raccolta dei dati per una corretta e completa analisi dei tempi di attesa nelle varie strutture presenti nello Stivale.
All’interno del Piano nazionale di Governo delle Liste d’Attesa è previsto un elenco di sessantanove prestazioni ambulatoriali e diciassette in regime di ricovero. Non tutte le Regioni, però, hanno rilevato lo stesso numero di prestazioni: le uniche a fornirle tutte sono state infatti l’Abruzzo, la Puglia e le Marche.
La mancanza di uniformità nel Paese, in termini di prestazioni, si percepisce già soltanto basandosi sui tempi necessari per effettuare una prima visita ginecologica: nella provincia di Trento e in Abruzzo si registrano rispettivamente il minor numero di giorni medi di attesa e la più alta percentuale di prestazioni eseguite, mentre in regioni come Molise e Basilicata l’andamento è decisamente più negativo. Facile intuire come si debba cambiare marcia per monitorare in maniera più agevole i tempi di attesa delle prestazioni specialistiche.