Considerazioni importanti in una fase di relativa tranquillità. Il fisico umbro Luca Gammaitoni è tornato a parlare di Covid a circa tre anni di distanza dall’inizio del famoso lockdown nazionale, deciso dall’allora governo Conte in seguito all’espansione progressiva della pandemia.
Per Gammaitoni, una regione come l’Umbria, caratterizzata da una ridotta popolazione anche se dotata di una sufficiente varietà di soggetti, continuerebbe a rispondere alle sollecitazioni epidemiche. Non a caso, fino ad oggi, l’Umbria stessa avrebbe quasi sempre anticipato quei comportamenti che si sono poi osservati sulla media nazionale.
Inevitabile un commento sulla continua riduzione di tamponi e test antigenici a cui si sta assistendo da un po’ di mesi a questa parte. Con il venir meno della pressione psicologica, si sarebbe ridotto il numero di test e, con esso, sarebbe diminuita la cosiddetta “significatività” statistica dei dati.
Per Gammaitoni, i modelli avrebbero bisogno di dati: meno sono i dati, minore risulta essere la capacità predittiva dei modelli. Per fortuna, in questo periodo, è possibile tirare un sospiro di sollievo e far riposare i modelli stessi.
Gammaitoni ha poi confidato di sperare che, in futuro, il virus diventi meno importante e che abbia una sempre minore capacità di produrre nuove ondate. Un virus che, è bene dirlo, dovrebbe continuare a circolare ancora per molto tempo: salvo l’eventuale sviluppo di nuove varianti, più gravi di quelle attuali, le sue conseguenze dovrebbero essere via via più trascurabili.