Procura di Perugia e Guardia di Finanza: siglato un nuovo protocollo d’intesa

L'obiettivo è quello di controllare la responsabilità amministrativa degli enti: tante, negli ultimi anni, le segnalazioni per reati tributari

La Procura di Perugia e la Guardia di Finanza della Regione hanno sottoscritto un protocollo per la reciproca collaborazione nell’accertamento della responsabilità amministrativa degli enti prevista dal decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231. A siglare l’accordo il procuratore generale del Capoluogo umbro, Sergio Sottani, e il generale di brigata Alberto Reda, comandante regionale delle Fiamme Gialle.

Come spiegato proprio dalla Guardia di Finanza, sin dalla sua originaria formulazione il decreto ha introdotto un elemento altamente innovativo nell’ordinamento italiano, prevedendo una forma di imputabilità di carattere amministrativo per le persone giuridiche, per le società e le associazioni, anche prive di personalità giuridica, in presenza di specifici reati da parte di propri dirigenti o amministratori. In pratica si tratta di un sistema normativo autonomo, nonostante le relative sanzioni vengano applicate dal giudice penale.

L’obiettivo è fare in modo che nei prossimi tre anni la collaborazione vada a consolidare una sinergia per l’applicazione di un istituto normativo che, in Umbria, avrebbe già fornito risultati soddisfacenti. Tra il 2021 e il 2022, i reparti del Corpo avrebbero segnalato all’autorità giudiziaria oltre novanta enti, finiti sotto la lente d’ingrandimento soprattutto per reati tributari.

In più, nello stesso periodo, su richiesta delle procure della Repubblica competenti e su decisione dei tribunali, sarebbero stati sottoposti a sequestro beni del valore complessivo di circa diciannove milioni di euro. Numeri alquanto significativi, che inducono a proseguire lungo la strada già tracciata per cercare di punire chi opera in maniera irregolare.

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