Caro bollette, Confcommercio Umbria chiede aiuti per le imprese

Aziende in difficoltà a causa dell'aumento dei rincari: a unirsi all'appello anche Federalberghi Umbria e Fipe
«L’arrivo delle nuove bollette energetiche rischia di far crollare le speranze di ripresa degli imprenditori umbri, e le istituzioni locali, Regione in testa, devono raccogliere il grido di allarme del mondo delle imprese», così il presidente di Confcommercio Umbria, Giorgio Mencaroni, pronto a riportare le tante segnalazioni arrivate nei giorni scorsi dagli associati.
Per quella che è la situazione attuale, risulta difficile contrastare il caro bollette, perché, a conti fatti, non bastano gli stanziamenti, di certo abbondanti, disposti fino ad ora dal Governo. Necessarie, piuttosto, misure strutturali, affrontando il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere.
Per Mencaroni sarebbe opportuno aiutare le imprese a sostenere il nuovo impatto. Questo affinché non si arrendano dopo una lotta durissima durata circa due anni per resistere sul mercato, garantendo servizi, ma anche lavoro e occupazione. Da rivedere, in tal senso, il sistema degli indennizzi per consentire alle imprese di superare l’ultima ondata di rincari.
A unirsi all’appello lanciato da Confcommercio Umbria anche Federalberghi Umbria e Fipe, che rappresentano alcuni dei settori più colpiti dalla nuova emergenza e che chiedono l’attivazione di strumenti straordinari di sostegno alle imprese della Regione, molte delle quali a rischio chiusura in virtù dei rincari.
Oltre al prolungamento della cassa integrazione per il Covid, ci si auspica pure una proroga delle moratorie sui crediti bancari almeno fino al 30 giugno del 2022. Troppo complicato per le aziende riuscire oggi a tener fede agli impegni finanziari assunti in passato.
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