Sanità, i sindacati chiedono più tutele per chi lavora nelle farmacie di Perugia

Si chiedono condizioni meno penalizzanti per i dipendenti: necessario riaprire al più presto un confronto con la Regione e con le controparti

Condizioni di lavoro insopportabili per i farmacisti di Perugia: a lanciare l’allarme i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, per cui ai lavoratori in questione, da circa due anni fortemente sotto pressione a causa della pandemia, non viene riconosciuto alcun indennizzo (coloro i quali prestano servizio nelle farmacie pubbliche sono in attesa addirittura del rinnovo del contratto).

Nell’ultima nota diffusa, si legge come i farmacisti siano stati decimati da positività e quarantene a cui, ormai, è sempre più difficile scampare. Per i sindacati chi rimane in servizio si fa davvero in quattro per sopportare la situazione, cercando di portare avanti tutte le attività necessarie al buon andamento del servizio, compresi i nuovi adempimenti legati alla diffusione del Covid, vale a dire tamponi, stampa dei green pass, prenotazioni e non solo.

«Durante le precedenti ondate della malattia – si legge nella nota – medici e infermieri vennero giustamente definiti “eroi”. Ora che, pur con i casi quasi raddoppiati rispetto ai precedenti picchi raggiunti, le ospedalizzazioni serie sono altrettanto diminuite, il grosso della pressione è stato dirottato sulle farmacie. Dunque sono proprio i farmacisti ad assumere un ruolo eroico».

Insomma, chi lavora dentro le farmacie ha già contribuito a colmare le lacune organizzative del sistema sanitario regionale. Alla luce di questo, i sindacati chiedono di riaprire immediatamente il confronto con la Regione e con le controparti per costruire al più presto condizioni di lavoro meno penalizzanti proprio per i dipendenti delle farmacie.

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