Ridefinire le regole a partire da quelle sul green pass spingendo anche sulla terza dose: poiché i contagi da Covid non sembrano diminuire, le Regioni insistono sulla necessità di un cambio di passo nella lotta alla pandemia. Al Governo si chiede fondamentalmente una riflessione urgente in vista delle prossime festività, senza dimenticare il possibile ritorno delle restrizioni e delle chiusure.
Per quanto Palazzo Chigi abbia dato la propria disponibilità a un confronto, la linea individuata non sembra destinata a cambiare: le uniche misure sul tavolo sarebbero infatti l’estensione dell’obbligo del terzo richiamo al personale sanitario e la riduzione della durata del green pass.
Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri, continua a escludere il lockdown per i non vaccinati. Voci di corridoio parlano invece di un eventuale green pass solo per i vaccinati e i guariti, certificazione che consentirebbe di recarsi ovunque, anche nelle Regioni che potrebbero cambiare colore. Tale ipotesi, tuttavia, non sembra convincere tutti.
Per il presidente emerito della Consulta, Cesare Mirabelli, questo nuovo green pass rappresenterebbe un qualcosa di difficilmente praticabile e, dal punto di vista normativo, potrebbe rivelarsi molto rischioso. Le Regioni, in ogni caso, sono preoccupate per il peggioramento della curva e per la ricaduta che tale situazione potrebbe avere sulla ripresa economica e sulle attività sociali, specialmente a ridosso del Natale.
Qualcuno starebbe già correndo ai ripari, come la Sicilia, con tamponi a chiunque arrivi dalla Gran Bretagna o dalla Germania. L’incertezza e la preoccupazione sono forti. Anche se non sono previsti nell’immediato passaggi in zona gialla, lo scenario non è dei migliori.