Indagini in corso per fare chiarezza su diversi aspetti. In seguito al sequestro di alcuni cellulari durante gli accertamenti relativi al caso Suárez, una nuova bufera giudiziaria investe adesso l’Università per Stranieri di Perugia. All’attenzione della Guardia di Finanza sarebbero finiti i concorsi per l’assunzione di ricercatori e professori banditi negli anni scorsi. In merito a tali procedure, gli esiti potrebbero essere stati infatti predeterminati.
A quanto pare, ci sarebbero circa venti indagati a vario titolo (tra di loro anche docenti e vincitori dei concorsi). Diversi i reati ipotizzati, tra cui corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Ciò che si ipotizza, è che ci possano essere stati, in passato, scambi di favori tra gli insegnanti e, al momento, gli investigatori si starebbero concentrando su non più di quattro concorsi. In ogni caso, gli attuali vertici dell’Ateneo sarebbero del tutto estranei. Non si esclude però che l’inchiesta possa allargarsi e toccare anche altre università.
Tutto sarebbe dunque partito dalle perquisizioni effettuate dagli inquirenti a Palazzo Gallenga nel settembre del 2020, quando il discusso esame effettuato a Perugia dal calciatore uruguayano, Luis Suárez, aveva già suscitato scalpore. Fu in quell’occasione che vennero sequestrati documenti e telefoni esaminati poi dalle Fiamme Gialle.
Quanto emerso dalle verifiche effettuate dai finanzieri avrebbe portato a ipotizzare determinate irregolarità in alcuni concorsi che, per l’appunto, sarebbero stati predeterminati, nel senso che potrebbero esserci state possibili individuazioni di commissari compiacenti, nonché controlli delle varie fasi di selezione.