Il gruppo di lavoro impegnato sul Piano vaccini del Ministero della Salute conta di definire a breve i punti cardine della futura vaccinazione di massa per difendersi dal coronavirus. In quest’ottica, Roberto Speranza annuncia che il 2 dicembre andrà a presentare una strategia ad hoc.
«Dovremo costruire una campagna di vaccinazione molto larga», afferma il Ministro. Che poi aggiunge: «Non arriverà subito per tutti, ma all’inizio ci saranno alcune milioni di dosi e l’Italia avrà il 13,65% dei vaccini già opzionati in sede europea, con l’acquisto centralizzato e gestito dallo Stato».
Le prime dosi ad arrivare dovrebbero essere quelle prodotte da Pfizer (si parla di 3.400.00). Si discute intanto riguardo l’obbligatorietà: probabilmente l’orientamento dovrebbe essere quello della raccomandazione. «Verrà valutata la possibilità dell’obbligo per alcune categorie», dichiara a tal proposito il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo.
Alcune categorie di persone avranno la priorità su altre, come chi opera in ambito sanitario in quanto oggettivamente “esposto” e addetto a funzioni irrinunciabili. Speranza ripone poi grande fiducia nel lavoro delle agenzie regolatorie preposte a garantire la sicurezza dei vaccini, che in Europa e Italia sono l’Ema e l’Aifa.
Prosegue infine a Bruxelles il ciclo d’incontri per stipulare i contratti: approvato il 6° della serie, quello l’azienda farmaceutica Moderna che fornirà inizialmente circa 80.000.000 di dosi per conto di tutti gli Stati membri. Questi ultimi devono comunque farsi trovare preparati sotto vari punti di vista, dall’organizzazione dei centri di vaccinazione alla formazione di personale qualificato.