«La Regione renda note le motivazioni per cui, nell’ambito del Piano di salvaguardia, è stato deciso di utilizzare e allestire un modulo di terapia intensiva nelle Marche, precisamente presso il nuovo Ospedale Covid di Civitanova realizzato recentemente per volontà dell’attuale consulente della Presidente, Guido Bertolaso, anziché utilizzare a tale scopo il patrimonio pubblico disponibile nella nostra Regione, come da noi proposto anche nel recente incontro tenutosi tra minoranza e Governo regionale», è quanto chiedono i consiglieri regionali Fabio Paparelli e Tommaso Bori del Partito Democratico e il grillino Thomas De Luca in un’interrogazione.
«Riteniamo – spiegano i 3 Consiglieri di minoranza – che tale scelta sia, al momento, incomprensibile, considerato che al termine dell’allestimento di quella struttura, che dista più di 150 km, saranno disponibili solo 14 posti letto. La Giunta regionale dovrebbe, a nostro avviso, utilizzare risorse regionali per allestire nuovi posti letto all’interno di strutture pubbliche in grado di contenere lo stesso numero di posti. L’utilizzo dell’ex Milizia di Terni, di proprietà dell’Agenzia regionale per l’edilizia residenziale o degli immobili dell’ex presidio ospedaliero di via del Giochetto a Perugia, potrebbero ancora rappresentare un’alternativa strutturale decisamente più in linea con le finalità emergenziali e con la valorizzazione del patrimonio regionale».
Paparelli, Bori e De Luca sostengono che per poter fare una valutazione compiuta dovranno essere ancora chiariti alcuni aspetti di merito della vicenda, tra cui il costo di allestimento a carico della Regione. Da capire pure quali saranno i tempi e le modalità dell’eventuale trasferimento del personale medico, sanitario e infermieristico nelle Marche e se ci sono accordi sindacali in tal senso».
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