La 3^ Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato in audizione il garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive, Stefano Anastasia, in merito alla situazione delle carceri dislocate sul territorio.
Subito dopo, la Commissione stessa ha approvato la Relazione di Anastasia sull’attività svolta nel 2019. L’unico a esprimere voto contrario è stato Valerio Mancini della Lega, secondo il quale ci sarebbero troppe lacune riguardanti il mondo carcerario, fra cui la grave carenza di personale e l’assenza del Centro decisionale da quando l’Umbria è stata accorpata alla Toscana.
Durante l’incontro, Anastasia ha sottolineato come la principale criticità attuale sia data dal cluster sviluppatosi a Terni con più di 60 detenuti positivi al Covid: si tratta della cifra massima riscontrata in un singolo istituto penitenziario italiano.
Al momento in Umbria ci sono circa 1.362 detenuti per 1.323 posti regolamentari, quindi è concreto un sovraffollamento, seppur minimo. In quanto al cluster, la situazione sarebbe sotto controllo poiché i dati non risultano essere più in crescita. Da definire piuttosto la gestione e l’assistenza dei positivi.
«Altro problema – dichiara Anastasia – è la condizione di vita in carcere in questo periodo, con un solo colloquio in presenza al mese (colloquio al momento neanche consentito a Terni). Diminuita pure la presenza delle associazioni di volontariato, mentre sarebbe il caso di portare avanti almeno le attività di istruzione pubblica».